Sul parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici (n. 2381 del 13 settembre 1929 e n. 806 del 14 marzo 1930) e con D.M. n. 3067 del 14 giugno 1930, i comprensori dei Consorzi di Rigosa e Mezzani vennero ampliati per comprendere tutta la così detta Bassa Parmense. Nel 1930, con R.D. 22 agosto n. 3257, venne costituito il Consorzio Unico di Bonifica che, come tale, raggruppò nel suo comprensorio tutti quei Consorzi di scolo e di difesa preesistenti. Alla insufficiente, slegata e spesso contrastante attività di un mosaico di oltre un centinaio fra piccoli e medi Consorzi, venne così alla fine sostituita quella coordinatrice e fattiva di un solo Ente. In ultimo, merita ancora un particolare cenno, l’ampliamento che il comprensorio del Consorzio Unico ebbe nel 1941, per comprendere in esso tutto il territorio dominato dalla rete dei Canali Sanvitale. Tale rete di canali, alimentata dalle acque del Taro, di suoi affluenti e di sorgenti, si estendeva in sinistra del torrente stesso dalla confluenza del T. Ceno sino ai confini meridionali del Comune di S. Secondo, alimentando utenze agricole ed industriali.
Il diritto di derivazione del Taro ed affluenti risale sino al 1934, anno in cui venne rogato il primo atto di investitura fatto dall’allora Vescovo di Parma, Giovanni Rusconi, a favore della Nobil Casa dei Conti Sanvitale. Questa nel 1922, ai sensi del R.D. 1.10.1919 n. 2161, ebbe a presentare la domanda di riconoscimento per antico uso della derivazione d’acqua, ma l’istruttoria rimase per anni sospesa fino a quando, nel 1937, il Ministero dei LL.PP. credette opportuno di proporre il trasferimento della proprietà della rete di Canali, dalla Casa Sanvitale al Consorzio Unico, per addivenire più facilmente al riconoscimento della derivazione stessa. Avviate e concluse le trattative fra le due parti interessate ed esperite le pratiche per il conseguente ampliamento del comprensorio consorziale, il nuovo territorio poteva essere aggregato al Consorzio con R.D. 20.11.1941 n. 7926 e la derivazione d’acqua riconosciuta.
Rif. Bonifica Parmense