Per tutto il Novecento il quartiere San Leonardo si è identificato come un centro abitato autonomo ed indipendente, separato da Parma per la presenza della linea ferroviaria.
La demolizione delle mura ha lasciato il posto ai viali di circonvallazione che hanno segnato ulteriormente la separazione tra il paesaggio compatto del centro storico e quello più rarefatto del quartiere.
La forte espansione verso nord della città e l’insediamento di nuovi stabilimenti produttivi ha portato il tessuto urbano ad una dispersione insediativa che si è spinta fin verso la campagna (confronto di cartine dal 1850, sviluppo dell’insediamento urbano dalla fine dell’800 in avanti).
Dagli anni Novanta, infatti, la zona viene individuata come nuova area produttiva decretando l’espansione degli stabilimenti industriali con i relativi insediamenti residenziali.
È proprio in questi anni che si definisce l’identità del quartiere, legata all’industria vetraria, chimico-farmaceutica e profumiera, il cui costante sviluppo porterà il tessuto urbano ad una dispersione lungo l’unico asse di collegamento con la città, rappresentato da via San Leonardo.
Ancora oggi, nonostante le condizioni dei collegamenti e le logiche di fruizione siano notevolmente cambiate, rimane quella condizione spaziale e psicologica di interruzione tra la città e la periferia, accentuata dalla presenza dei viali di circonvallazione.