Caratteri e identità storica

San Leonardo è contenuto oggi da quattro confini: due naturali, il Torrente Parma e il canale Naviglio e due artificiali, la ferrovia e la tangenziale (IMM. Quartiere oggi).

Direttrici storiche principali del territorio di San Leonardo: l’argine del torrente Parma, l’asse del cardo romano e quello naturale del Naviglio

L’area è attraversata dal cardo romano storico che collegava le insule centrali della città, incrociando la Via Emilia nel foro – attuale Piazza Garibaldi – nella sua proiezione attraverso la campagna in direzione di Colorno.

Lungo questa fondamentale direttrice territoriale si sono insediate nel tempo la Certosa di Paradigna e la Reggia Ducale, residenza estiva della corte Farnese.

Morfologia del paesaggio: l’asse del Naviglio

Le vie d’acqua: canali – bonifiche – agricoltura – mulini… [Inquadramento generale]

[IMM.: Smeraldo Smeraldi, Corso del torrente Parma da Langhirano sin oltre la città verso il Po con indicati a ponente il canale Comune e a levante il canale Maggiore con i mulini, le cartiere, le case coloniche, le corti, le chiaviche, i ponti e le strade (ASPr, Raccolta Cavamenti, XIV-1, 1599-1602 circa)]

La storia della trasformazione del territorio è fortemente segnata dal rapporto tra l’uomo e l’acqua. Un rapporto non semplice e non lineare nel tempo.

La storia del sistema idraulico come infrastruttura produttiva e della sua regolamentazione è di grande interesse per comprendere le trasformazioni del territorio e del rapporto tra l’uomo e l’ambiente naturale.

La bonifica e la canalizzazione della pianura furono infatti la base per l’insediamento agricolo e proto-industriale e le successive trasformazioni, via via sempre più legate al disegno che l’uomo impone sulla natura.

L’importanza che l’acqua ha sempre giocato nel territorio è dimostrata dalle numerose opere di bonifica e canalizzazione che fin dai tempi della conquista romana si sono susseguite lasciando tracce materiali sul territorio, documentazione cartografica, un sistema normativo che si aggiorna nel tempo per regolare e razionalizzare l’uso delle acque dei corsi fluviali e numerosi toponimi che testimoniano una stretta relazione con il sistema delle acque.

All’età del Bronzo e in epoca Romana verso il I secolo d.C. il territorio era molto diverso da come lo conosciamo: la presenza antropica era limitata a piccoli insediamenti, localizzati intorno a Parma e paralleli all’area golenale del Po, che all’epoca scorreva diversi chilometri a sud dall’attuale alveo. Anche il corso della Parma era spostato: il paleoalveo correva più ad Est per defluire nel Po all’incirca all’altezza di Mezzano Inferiore.

All’arrivo dei Romani la morfologia del territorio non doveva essere molto diversa, fatta eccezione per il graduale spostamento della Parma verso l’attuale alveo. A riprova vi è la posizione del tracciato della Via Emilia, costruita su terreni asciutti lungo la direttrice dei centri abitati. Nel I secolo a.C. l’azione antropica comincia a giocare un ruolo rilevante nel plasmare la fisionomia del territorio con le prime bonifiche, come quella del 115 a.C. di Emilio Scauro che, attraverso la costruzione di canali navigabili asciugò l’area compresa tra il Po e Parma, fondata nel 183 a.C. come colonia romana, di pari passo con la costruzione della Via Emilia, risalente al 187 a.C.

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