Anno 1000 – un primo sviluppo economico

Dalla fine del I millennio fu anche introdotto in modo sistematico l’uso del mulino idraulico che conferì un’importante spinta all’industrializzazione. Inizialmente era usato principalmente per la molitura dei cereali e poi anche per la produzione di tessuti e carta.

Già nel 1200 era stato scavato un canale che dalla città si congiungeva alla Parma a Colorno, passando per Paradigna, S. Martino de’ Bocci, Pizzolese e Gainago. Il canale cadde in disuso e venne ripristinato nel 1421 da Filippo Maria Visconti, ma, a causa della scarsità d’acqua e delle eccessive spese venne nuovamente abbandonato. Negli anni successivi sotto il governo sforzesco e pontificio altri progetti e perizie furono fatti per riaprire il Naviglio: nel 1535, ad esempio, la grida datata 20 febbraio annuncia la concessione papale alla comunità della riscossione di un quinto delle entrate dei dazi al fine di consentire le opere di scavo e arginatura di un canale navigabile che collegasse la città al Po per otto miglia (ovvero circa 13 chilometri, corrispondente alla distanza tra Parma e Colorno). A tal proposito furono chiamati a eseguire la perizia i milanesi Girolamo Missaglia e Girolamo Barbavari: la relazione prevedeva la riapertura del vecchio naviglio e lo scavo di un nuovo canale lungo il Lorno, ad ovest della Parma. Il progetto però non fu realizzato perché ritenuto troppo costoso.

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